Grafica

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1932– 1940

A partire dal 1932 fino a giungere all’anno 1940, esistono sufficienti documenti per pensare che la maggior parte del tempo Maraja lo abbia dedicato alla pubblicità e alla grafica. Apre lo Studio ALA di Lugano dove comincia a farsi apprezzare come cartellonista: studi e manifesti della Festa dell’uva di Lugano e Castagnola documentano la felicità di una mano che usa con sicurezza i mezzi tecnici. Lo studio del manifesto del 1933 e la realizzazione finale segnano il passaggio che avviene tra la spigolosità geometrica dell’abbozzo e la freschezza della sintesi dinamica del definitivo. C’è comunicazione immediata anche nel manifesto del 1936 dove la coppia roteante esce quasi verso lo spettatore che guarda: non si possono non ritrovarvi gli studi sul futurismo e l’accostamento a Previati per il simbolo della donna e per la rapidità del segno sinuoso. Appare l’euforia schietta della gente popolare lontana dalla nobile eleganza un po’ retorica della cartellonistica liberty. 

Ma per capire la molteplicità degli stili di Maraja e la sua voglia di riuscire in applicazioni nuove, vale la pena di accostare due opere del 1936: Il manifesto per la 6^ Festa della Vendemmia e Ballo Baur au Lac 5 dicembre 1936. Se l’armonia del primo evidenzia la libertà acquisita nell’interpretare l’anatomia, il secondo richiama il dinamismo delle ballerine di Severini e i personaggi-burattini di Depero. Anche Bombe Grassi del 1934 circa, può essere una testimonianza del ricordo futurista dei temi delle Compenetrazioni iridescenti di Balla o di Impressioni di bombardamento-shrapnels e granate di Russolo del 1926. È obbligatorio pensare che Lugano sia per lui il luogo geografico ideale; qui media la sua visione tra le tendenze espressioniste derivanti dal Nord-Europa e la visione italiana dell’illustrazione.

Nel manifesto del 1935 vi è infatti un preciso riferimento all’Italia con i simboli del Littorio, reso con dinamica geometrizzazione, ma i riferimenti più numerosi sono quelli che riguardano gli autori italiani, in particolare i più conosciuti del momento. Nelle figure femminili è evidente il ricordo di Dudovich del 1927 quando schizza figure di indossatrici della grande moda. Le sagome slanciate e molti schizzi si ricollegano a Boccasile. Se poi proviamo ad avvicinare le immagini esposte con lo stile dell’epoca, i primi artisti che vengono alla mente sono Cappiello e Seneca. Con la loro stessa magia si abitua a comunicare, con una sintesi di immagini e di scritte elaborate a mano direttamente sulle figure che inventa.

È nel 1935 che a Lugano inizia la sua collaborazione con Bossoni Pubblicità. È un’amicizia che durerà per molto tempo, anche dopo che l’illustrazione, divenuta professione, lo avrà completamente assorbito. L’Agenzia lo obbliga ad un particolare impegno: i definitivi richiesti devono essere eseguiti in dimensioni reali, in rapporto uno a uno, e devono essere tanto realistici e precisi da diventare poi diapositive-messaggio per gli intermezzi dei film. La derivazione del linearismo Liberty è evidente nella pubblicità del 1935 LAZZERI haute couture. Il gusto della stilizzazione lo avvicina in quegli anni all’Espressionismo della grafica nordica. Occorre riferirsi alla parentesi del periodo della scenografia teatrale per capire tutta l’importanza del rapporto con l’astrazione geometrica . I documenti di teatro esistenti sono riferibili al 1935/36: i fondali sono contemporanei allo studio dei costumi teatrali schizzati per gli amici che si radunavano alla Casa d’Italia di Lugano. Riferibili al 1937/38 sono tre disegni originalissimi, sintesi perfetta tra immagini e geometria, preparati per propagandare Lugano, Castagnola e Campione.

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